Quanto è forte l’impatto dell’uomo sull’ambiente? Che cosa succede agli ecosistemi man mano che il nostro sistema economico prospera e i nostri consumi aumentano? La fragilità del pianeta Terra ha delle conseguenze sulla nostra società e sul nostro futuro? Possiamo davvero fare qualcosa come individui?
Se state leggendo questo blog, probabilmente vi siete posti più volte queste domande. Personalmente trovo che questi temi siano molto interessanti e, soprattutto, fondamentali per il futuro nostro e di molte delle cose che rendono la vita degna di essere vissuta: una società serena e sicura, una natura prospera, un sistema economico rispettoso delle persone e delle altre forme di vita che ci circondano.
La mostra “Capire il cambiamento climatico“, organizzata dal Museo di Storia Naturale di Milano in collaborazione con la National Geographic Society, cerca proprio di rispondere a queste domande, segnalare l’urgenza assoluta di agire prima che sia troppo tardi, e mostrare che ciascuno di noi può davvero fare qualcosa.
Domenica scorsa ho avuto modo di visitarla: vorrei raccontarvi le mie impressioni, ovviamente cercando di non rovinare la sorpresa a chi avrà modo di andarci di persona!
Il cambiamento climatico: vederlo con i nostri occhi, sentirlo con le nostre orecchie
Come si fa a parlare di cambiamento climatico ad adulti, ragazzi e bambini? Come si cattura l’attenzione di un pubblico eterogeneo senza risultare catastrofisti? Come si riesce ad essere chiari senza risultare né superficiali né noiosi? Io credo che i curatori della mostra abbiano trovato la strada giusta cominciando dall’amore e dalla meraviglia.
All’ingresso della mostra, infatti, i visitatori vengono catapultati nel mezzo di un ambiente naturale incontaminato, ricostruito con immagini meravigliose proiettate a 360° sulle pareti e accompagnate dai suoni tipici di ciascuna ambientazione. Le immagini, proiettate in sequenze di pochi minuti, riprendono scenari molto diversi: si passa dal deserto ai tropici, dal fondo del mare alle distese di ghiaccio. Io non sono, purtroppo, un’esperta di fotografia, video e design, ma davanti a tanto multiforme splendore mi è stato impossibile non emozionarmi e non percepire, pian piano, un po’ della calma e della serenità che provo sempre a contatto con la natura.
Anche per questo è stato un vero trauma, per me, passare alla sala successiva. Qui le immagini della natura rigogliosa si fondono pian piano con altri fotogrammi che mostrano l’impatto delle attività umane sulla natura stessa. Le nuove immagini raccontano del cambiamento climatico, ma anche di inquinamento da plastica, consumo del suolo, incendi, sversamenti di sostanze chimiche nocive e molto altro. E’ doloroso essere messi di fronte alle conseguenze della nostra ingordigia.
Foto di Brian J. Skerry, che ringrazio di cuore 🙂
Una questione di cuore, ma anche di cervello: verso una maggiore consapevolezza
“Chi ha un perchè abbastanza forte può superare molti come”, diceva qualcuno… e se la meraviglia della prima sala e lo sgomento della seconda non fossero sufficienti, da soli, a spingerci ad agire, le sale della seconda parte della mostra spiegano come sia nel nostro stesso e immediato interesse arrestare quanto prima la distruzione che stiamo causando agli ecosistemi della Terra. Diversi pannelli, fotografie e grafici illustrano in maniera molto chiara e semplice le cause del cambiamento climatico (ne abbiamo parlato anche noi qui e qui) e le sue conseguenze concrete per la nostra società e la nostra vita nel breve e nel lungo periodo (ne abbiamo parlato qui e qui).
Dalla consapevolezza all’azione
La terza ed ultima parte della mostra è dedicata all’impatto delle nostre azioni. Una serie di pannelli e, soprattutto, diverse installazioni interattive ci aiutano a valutare la nostra impronta ambientale, per capire cosa già facciamo abbastanza bene e cosa potremmo fare meglio.
Questa è forse la parte più stimolante della mostra da un punto di vista intellettuale. E’ davvero interessante riguardare al nostro modo di abitare, ai prodotti che compriamo, al modo in cui ci spostiamo con gli occhi attenti della scienza e sotto diversi profili, come il cambiamento climatico, la produzione di rifiuti e l’inquinamento in generale. Anche se non scendono nei minimi dettagli, le indicazioni delle installazioni sono molto utili ed efficaci per chi vuole darsi da fare.
Adesso tocca a noi!
Il passo successivo tocca a noi: fuori dalla mostra c’è il nostro mondo di prima e nella nostra testa ci sono, si spera, tanti buoni motivi e tante idee concrete per renderlo più sano e sostenibile.
Sono stata davvero felice di vedere che domenica scorsa tante persone di diverse età hanno trovato un’oretta del proprio tempo per venire a informarsi su un argomento così importante presso una fonte autorevole come il Museo di Storia Naturale, nonostante la bellissima giornata di primavera fosse molto invitante per una gita o una passeggiata all’aria aperta.
Spero che anche voi, se ne avrete l’occasione, potrete farci un salto: ci sono tanti modi per informarsi, ma questa mostra è stata certamente tra i più piacevoli!
Scorrendo questa pagina trovate tutte le informazioni sul periodo di apertura della mostra, sugli orari, sui biglietti e su come raggiungere il Museo di Storia Naturale di Milano. Buona visita! 🙂