Negli ultimi mesi il tema dell’inquinamento legato a uno smaltimento non corretto della plastica è diventato di grande attualità sui media italiani, se non altro dopo la controversa iniziativa per i sacchetti a pagamento per frutta e verdura nei supermercati, oppure dopo la messa al bando nell’Unione Europea di alcune categorie di prodotti di plastica usa e getta a partire dal 2021 [1].
La disponibilità di oggetti, imballaggi, gadget di plastica a bassissimo costo causa un danno all’ambiente non solo perché spesso questi oggetti vengono abbandonati in giro, ma anche perché siamo tutti portati a comprare e buttare via a ciclo continuo anziché riutilizzare il più a lungo possibile, e quindi la quantità di plastica prodotta e buttata via nel mondo è molto superiore alle reali necessità della nostra vita.
Oggetti comprati – e pagati – per essere buttati via
Quando compriamo il detersivo per i piatti, per esempio, ciò che ci interessa realmente è il contenuto del flacone, eppure ogni volta acquistiamo anche un flacone nuovo. Il flacone viene prodotto da materie prime originali o riciclate, riempito, trasportato insieme al suo contenuto, gettato nella spazzatura, trasportato da vuoto in forma di rifiuto, e infine, nella migliore delle ipotesi, riciclato. Questo ciclo – mi sento già stanca solo a pensarlo! – è dispendioso in termini di soldi, tempo ed energia. Potremmo limitare questo dispendio di risorse se ci abituassimo a riutilizzare il flacone acquistando solo ciò che ci serve realmente, cioè il detersivo.
E’ possibile ridurre il consumo di plastica? Un esperimento di economia domestica
Negli ultimi mesi, insieme a una valorosa collega, ho realizzato un piccolo esperimento nell’ufficio in cui lavoro. L’ufficio si compone di circa 15 persone, che per la pausa caffè, il the del pomeriggio, lo yoghurt o la frutta a merenda e, in alcuni casi, anche il pranzo portato da casa usano piatti, bicchieri e posate di una sala mensa comune.
Per nostra grande fortuna, a quattro passi dall’ufficio si trova un “negozio alla spina”, cioè un negozietto dove detergenti, cibi e altri prodotti sono venduti sfusi, ed è possibile portare da casa i propri flaconi, vasetti o sacchettini per riempirli con la quantità desiderata di prodotto.
Dall’1 gennaio 2018 al 30 giugno 2018, la valorosa collega ed io abbiamo provveduto a riempire i flaconi del detersivo per piatti che usiamo in ufficio presso il negozio alla spina, in modo da evitare completamente l’acquisto di nuovi flaconi.
Risultati: quanta plastica abbiamo risparmiato?
Ho riportato nella tabella sotto alcune informazioni sul nostro esperimento. I due flaconi disponibili dall’inizio dell’anno contengono ciascuno 750 e 500 millilitri di detersivo, e da vuoti pesano rispettivamente 64 grammi e 44 grammi. Nei primi sei mesi del 2018 abbiamo riempito 9 volte il flacone grande e 2 volte il flacone piccolo: questo corrisponde a un consumo di 7.750 litri di detersivo per piatti in sei mesi.
Sommando i dati dei due flaconi, possiamo dire di aver risparmiato complessivamente 664 grammi di plastica nei primi sei mesi del 2018. Immaginando di continuare a comportarci nello stesso modo anche nella seconda metà del 2018, avremmo un risparmio di circa 1.3 kg di plastica in un anno.
…Prima che me lo chiediate: certo che stiamo continuando a riutilizzare i flaconi, ormai siamo diventate bravissime! 🙂
Tanta fatica per niente… oppure no?
Tornando al nostro esperimento: meno di un chilo e mezzo di plastica risparmiata potrebbe sembrare poco, è vero. Ma pensate se tutte le famiglie residenti nella vostra città o regione facessero lo stesso… oppure continuate a leggere, visto che ho fatto qualche calcolo per voi!
L’ufficio in cui lavoro si trova in una piccola città svizzera, dove vivono circa 64’000 persone, corrispondenti grossomodo a 30’800 famiglie. Immaginiamo per un momento che ogni famiglia abbia consumi simili al nostro piccolo ufficio, cosa tutto sommato ragionevole. Se tutte le famiglie della nostra piccola città facessero lo stesso, in un anno avremmo circa…
41 tonnellate di plastica risparmiata!
41 tonnellate di plastica che non sarebbe necessario produrre, riempire, trasportare fino al banco del supermercato, trasportare fino a casa, trasportare da casa al centro per lo smaltimento, e infine riciclare, o bruciare in un termovalorizzatore, o far giacere per sempre in una discarica… se solo tutti noi riempissimo i flaconi del detersivo per piatti anziché ricomprarli ogni volta.
E pensate se facessimo tutti lo stesso anche con le altre confezioni usa e getta che abbiamo in casa!
Facile a dirsi, ma quanto costa fare i fricchettoni ecologisti?
A volte i prodotti “ecologici” sono più costosi dei prodotti “tradizionali”. Altre volte abbiamo semplicemente paura che lo siano, forse perché non li conosciamo bene, o perché non siamo abituati a memorizzare il prezzo al litro anziché al flacone.
Per capire come stanno le cose nel caso del detersivo alla spina, ho raccolto un po’ di dati sui prezzi dei detersivi nei principali supermercati svizzeri e nel supermercato italiano Esselunga.
Trovate questi dati nella figura sotto [2]. Ogni puntino o crocetta corrisponde a un detersivo in vendita in un supermercato o presso il nostro fornitore di detersivo alla spina. I detersivi sono ordinati dal più economico al più caro, con i prezzi riportati in euro al litro per evitare la confusione legata alle diverse dimensioni dei flaconi.
Il nostro fornitore di detersivo alla spina offre due diversi tipi di detersivo, uno più economico, uno più costoso. Nel grafico li trovate identificati con due crocette rosa. Il detersivo alla spina più economico costa circa 1.6 euro al litro: è quindi un po’ più economico rispetto alla media dei detersivi in vendita all’Esselunga (prezzo medio: 2.2 euro al litro), e decisamente più economico rispetto alla media dei detersivi in vendita nei supermercati svizzeri (prezzo medio: 5.7 euro al litro).
Un aiuto all’ambiente e un affare per il consumatore? Per una volta, parrebbe di sì! Forse vale la pena di controllare se un prodotto ecologico è davvero più caro di uno tradizionale, si può far bene all’ambiente e alle proprie tasche!
Rimane aperto un interrogativo esistenziale: perchè, perchè, perchè sono ancora pochissimi i supermercati con un banco per la vendita sfusa, con contenitori portati da casa??? Visti i grossi problemi con il corretto smaltimento dei rifiuti che hanno tanti Comuni in Italia, azzerare il volume degli imballaggi ogni volta che è possibile potrebbe essere un modo per cominciare a fare qualcosa!
[1] Qui qualche informazione al riguardo, purtroppo solo in inglese: http://www.europarl.europa.eu/news/en/press-room/20181018IPR16524/plastic-oceans-meps-back-eu-ban-on-throwaway-plastics-by-2021
[2] Ho effettuato la rilevazione dei prezzi il 31 luglio 2018 su: coop.ch, migros.ch, denner (volantino on-line delle offerte), lidl (volantino on-line delle offerte), esselunga on-line, Negozio Leggero di Lugano. Il tasso di cambio usato per convertire i prezzi da franchi svizzeri (CHF) a euro (EUR) è quello medio di luglio 2018, scaricato dal sito della Banca Centrale Europea.
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